Le Donazioni Indirette
16 Giu, 2024 Aree di Competenza Accertamento Tributario, Acquisto Immobiliare, Comunione Legale Beni, Corte di Cassazione, Dichiarazione Provenienza Denaro, Donazione a Figli, Donazioni Indirette, Esenzione Fiscale, Implicazioni Fiscali, Legittima Eredi, Liberalità Immobili e Aziende, Procedura Notarile, Revocazione Donazione, Riduzione Donazione, Sentenza Cassazione, Tassazione Donazioni, Voluntary DisclosureLe Donazioni Indirette
Le donazioni indirette sono un aspetto importante del diritto civile italiano, spesso utilizzate per trasferire beni e denaro senza dover ricorrere alle formalità tipiche della donazione diretta.
Questi atti possono includere il pagamento di debiti altrui, contratti a favore di terzi, accolli di debito e vendite a prezzi irrisori.
Pur non essendo tecnicamente donazioni, producono effetti economici simili, permettendo di arricchire una persona senza stipulare un vero e proprio atto di donazione.
Caratteristiche delle Donazioni Indirette
Le donazioni indirette sono regolamentate dall’articolo 809 del Codice Civile, che stabilisce che “Le liberalità, anche se risultano da atti diversi da quelli previsti dall’articolo 769, sono soggette alle stesse norme che regolano la revocazione delle donazioni per causa di ingratitudine e per sopravvenienza di figli nonché a quelle sulla riduzione delle donazioni per integrare la quota dovuta ai legittimari“.
Esempi comuni di donazioni indirette sono:
- Acquisto di un immobile: Un genitore può acquistare un immobile e intestarlo al figlio, utilizzando denaro proprio;
- Pagamento di debiti: Un soggetto può pagare il debito di un altro, migliorando la sua posizione economica;
- Vendite a prezzi irrisori: Vendere un bene a un prezzo simbolico o molto inferiore al suo valore reale.
Esempio Comune: Acquisto di Immobile a Favore del Figlio
L’acquisto di un immobile a favore del figlio utilizzando denaro dei genitori è uno degli esempi più frequenti e rilevanti di donazione indiretta.
Questa pratica è comune in Italia e presenta una serie di implicazioni legali e fiscali che è importante conoscere per evitare problematiche future.
Quando i genitori acquistano un immobile e lo intestano al figlio, si verifica una donazione indiretta. Questo può avvenire in vari modi:
- Acquisto con denaro fornito dai genitori: I genitori forniscono al figlio il denaro necessario per acquistare l’immobile.
- Pagamento diretto da parte dei genitori: I genitori pagano direttamente il venditore per conto del figlio.
- Contratto stipulato dai genitori a favore del figlio: I genitori concludono il contratto di acquisto dell’immobile a nome del figlio.
Dichiarazione della Provenienza del Denaro
È spesso necessario dichiarare esplicitamente al fisco che il denaro utilizzato per l’acquisto proviene dai genitori. Questa dichiarazione può prevenire problemi fiscali e successori.
Menzionare la provenienza del denaro è fondamentale per evitare che il figlio, specialmente se non ha redditi sufficienti a giustificare l’acquisto, possa essere oggetto di accertamenti fiscali.
Dichiarare che il denaro proviene dai genitori permette di chiarire la situazione finanziaria e di evitare sanzioni o accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Dal punto di vista successorio, dichiarare la provenienza del denaro può aiutare a evitare disparità tra i figli.
Se non viene specificato che il denaro per l’acquisto proviene dai genitori, potrebbe sembrare che il figlio beneficiato abbia ricevuto un vantaggio economico non giustificato, creando tensioni tra gli eredi.
Dichiarare chiaramente l’origine dei fondi consente di attribuire correttamente il valore dell’immobile alla quota ereditaria del figlio beneficiato.
Revocazione e Riduzione delle Donazioni Indirette
Revocazione per Ingratitudine e Sopravvenienza di Figli
Le norme sulla revocazione per ingratitudine e sopravvenienza di figli si applicano anche alle donazioni indirette.
Se una donazione indiretta viene revocata, l’oggetto della revocazione è il bene acquistato (ad esempio, l’immobile) e non il denaro utilizzato per l’acquisto.
Azioni di Riduzione per Lesione della Legittima
In caso di riduzione della donazione indiretta per lesione della legittima, l’azione di restituzione riguarderà il bene donato, non la somma di denaro impiegata per l’acquisto.
Tuttavia, la Corte di Cassazione ha chiarito che eventuali azioni di riduzione o di restituzione avanzate dagli eredi legittimi nei confronti del beneficiario della donazione non possono mai coinvolgere i successivi acquirenti dell’immobile oggetto di donazione indiretta (Sentenza n° 11496 del 12 maggio 2010).
Tutela dei Terzi Acquirenti nelle Donazioni Indirette
La pronuncia della Corte di Cassazione garantisce che i terzi acquirenti di beni oggetto di donazione indiretta non possono essere coinvolti in eventuali richieste avanzate dagli eredi legittimi del donante.
Questo significa che quando i beni oggetto di donazione indiretta vengono rivenduti, i nuovi proprietari non sono esposti al rischio di azioni di riduzione o restituzione.
Anche le banche che concedono mutui con iscrizione di ipoteca su tali beni non corrono rischi legati a queste azioni.
Donazioni Indirette e Comunione Legale dei Beni
Eccezioni alla Comunione Legale
Quando il figlio che acquista l’immobile è sposato e in regime di comunione dei beni, ogni bene acquistato diviene di proprietà comune con il coniuge.
Tuttavia, la legge prevede alcune eccezioni, tra cui i beni ricevuti per donazione, che restano di proprietà esclusiva del beneficiario.
La Corte di Cassazione ha stabilito che l’immobile oggetto di donazione indiretta non rientra nella comunione legale, rimanendo di proprietà personale ed esclusiva dell’acquirente (Sentenza n. 15778/2000).
Tassazione delle Donazioni Indirette
Norme Fiscali
In Italia, le donazioni indirette sono soggette a tassazione, analogamente alle donazioni dirette. Tuttavia, ci sono delle eccezioni e delle specificità che devono essere considerate. La legge fiscale prevede che le donazioni indirette siano tassate allo stesso modo delle donazioni dirette, il che significa che devono essere soggette all’imposta di donazione. Questa imposta varia a seconda del grado di parentela tra il donante e il beneficiario e del valore della donazione.
Imposta di Donazione
L’imposta di donazione è progressiva e si applica secondo diverse aliquote, che variano a seconda del rapporto di parentela e del valore della donazione:
- Coniuge e parenti in linea retta (genitori, figli): 4% sul valore eccedente la franchigia di 1 milione di euro;
- Fratelli e sorelle: 6% sul valore eccedente la franchigia di 100.000 euro;
- Altri parenti fino al quarto grado e affini fino al terzo grado: 6% senza franchigia;
- Altri soggetti: 8% senza franchigia;
- Se a beneficiare del trasferimento è una persona portatrice di handicap grave l’imposta si applica sulla parte del valore della quota che supera 1.500.000 euro, a prescindere dal grado di parentela tra i soggetti coinvolti.
Esenzione per Liberalità Collegate a Immobili e Aziende
Un’importante eccezione riguarda le liberalità collegate al trasferimento di immobili o aziende, o alla costituzione di diritti reali sugli stessi beni. Quando queste transazioni sono soggette all’imposta di registro proporzionale oppure all’IVA, esse possono essere esentate dall’imposta di donazione. Questa esenzione permette di dichiarare esplicitamente negli atti pubblici la provenienza del denaro dai genitori (o da altri soggetti), senza dover sopportare costi aggiuntivi.
Benefici di Dichiarare la Provenienza del Denaro
Dichiarare la provenienza del denaro in un atto pubblico è vantaggioso sotto diversi profili:
- Successorio: Quando il beneficiario non è figlio unico, dichiarare che il denaro proviene dai genitori può evitare disparità non desiderate tra i figli. Questo è particolarmente importante per chiarire che il figlio beneficiato deve imputare il bene acquistato alla propria quota ereditaria.
- Imposte dirette: Se il figlio non dispone di redditi propri sufficienti a giustificare l’investimento effettuato, menzionare la provenienza del denaro può prevenire problemi con l’agenzia delle entrate.
Procedura per Dichiarare una Donazione Indiretta
Per rendere ufficiale una donazione indiretta, è sufficiente che nell’atto di acquisto l’acquirente dichiari che il pagamento del corrispettivo è stato effettuato da un altro soggetto. Questo non richiede che il donante intervenga all’atto notarile. Tuttavia, è importante comprendere che, secondo la giurisprudenza, se il figlio dichiara nell’atto di acquisto che il prezzo è stato pagato dai genitori, l’oggetto della donazione indiretta non è il denaro, ma l’immobile acquistato.
Sentenza n. 7442/24 della Cassazione
La Sentenza n. 7442/24 della Corte di Cassazione ha avuto un impatto significativo sulla tassazione delle donazioni indirette. Questa Sentenza confuta la circolare 30/2015 dell’Agenzia delle Entrate, affermando che non esiste un obbligo di registrazione per le donazioni indirette e informali. La Corte ha stabilito che l’imposta di donazione si applica solo se la donazione risulta da atti sottoposti a registrazione, se viene registrata volontariamente o se la donazione non risultante da atti soggetti a registrazione, avendo valore superiore a 1 milione di euro, sia confessata dal contribuente nell’ambito di una procedura di accertamento tributario (es. voluntary disclosure).
Implicazioni della Sentenza
La sentenza chiarisce che le donazioni indirette non sono soggette a tassazione obbligatoria a meno che non rientrino nei casi sopra menzionati. Questo permette alle donazioni indirette di rimanere sostanzialmente esenti da imposte, a meno che non siano dichiarate nell’ambito di procedimenti di accertamento tributario. Inoltre, la sentenza sottolinea che il potere di accertamento tributario da parte dell’amministrazione finanziaria si limita alle liberalità che risultano da dichiarazioni rese dall’interessato in contesti specifici, come le procedure di accertamento dei tributi.
Secondo la Cassazione tali atti di liberalità vanno sottoposti ad imposta con aliquota all’8%, in presenza di una dichiarazione resa dall’interessato nell’ambito di procedimenti diretti all’accertamento dei tributi, ma solo se di valore superiore alle franchigie esistenti, ovvero:
- €. 1.000.000,00 per coniuge e parenti in linea retta;
- €. 100.000,00 per fratelli e sorelle;
- €. 1.500.000,00 per persone portatrici di handicap.
Registrazione Volontaria e Accertamento Tributario
L’articolo 56 bis, comma 1, lettera a) del D. Lgs. 346/1990, prevede che, ai fini dell’accertamento e della sottoposizione all’imposta delle liberalità diverse dalle donazioni, la dichiarazione può provenire anche dal donante.
Questa dichiarazione può essere rappresentata anche da un’istanza volta ad avvalersi della procedura di collaborazione volontaria, soprattutto quando la donazione ha avuto ad oggetto attività finanziarie e patrimoniali detenute all’estero.
In conclusione, le donazioni indirette offrono una flessibilità significativa per il trasferimento di beni e denaro, evitando le rigidità e i costi associati alle donazioni dirette.
Le recenti interpretazioni giurisprudenziali, in particolare la Sentenza n. 7442/24 della Cassazione, hanno chiarito i confini fiscali di queste operazioni, garantendo che non ci sia un obbligo generalizzato di tassazione per tutte le donazioni indirette.
Tuttavia, è fondamentale procedere con attenzione e, quando possibile, documentare adeguatamente la provenienza dei fondi per evitare complicazioni future.